
Recentemente, durante alcune sessioni di Coaching, ho ragionato a lungo e con diverse persone sul concetto di felicità. La domanda di partenza era: qual è il modo giusto di usare la propria mente per essere più felici?
La felicità è una condizione globale a cui tutti ambiscono, prima o poi. Al di là del mezzo utilizzato (denaro, lavoro, vita privata, progetti da realizzare o altro) è ciò che ricerchiamo a lungo e molto di ciò che facciamo ogni giorno è finalizzato ad aumentare il grado di felicità nella nostra esistenza. Investiamo energia, spendiamo denaro, viviamo esperienze, frequentiamo corsi, condividiamo la nostra vita con le persone con il fine ultimo di essere felici. Ti basta cercare su Google “come essere felice” perché ti sia restituito quasi un milione di risultati, a dimostrazione dell’importanza dell’argomento per tutti noi.
Durante quei colloqui, mi sono progressivamente reso conto di non riuscire a ricordare l’ultimo periodo della mia vita in cui io sia stato infelice. Te lo ripeto perché da questa consapevolezza è nato il resto del ragionamento che stai per leggere: non mi ricordo l’ultima volta che sono stato infelice. Non parlo naturalmente di singoli momenti di poca energia o situazioni da risolvere: quelli ci sono e devono esistere, fanno parte della persona e sono funzionali alla sua evoluzione, ma di più giornate consecutive in cui non sono stato contento della mia vita. Mi guardo indietro e faccio fatica e trovarne perché è passato molto tempo dall’ultima volta: probabilmente, anni. Potrei quindi dirti che sono felice da un bel po’ e considero questa condizione mentale una misura del successo personale e una delle mie più preziose conquiste. Si è trattato di un processo durato anni e in parte ancora in corso durante il quale ho sbagliato strada molte volte e ho corretto spesso la rotta, ma che alla fine mi ha portato ad affermare proprio ciò che hai appena letto.
Scrivo questo post per spiegarti come ci sono riuscito nell’idea che possa esserti utile come spunto per trovare il tuo modo di essere felice il più a lungo possibile. Mi sono accorto che la mia felicità poggia su alcuni pilastri e li condivido volentieri con te.
RISPONDO DEI MIEI RISULTATI
Quando riesco a realizzare un mio obiettivo, io so che è un mio merito. Riconosco di essere stato bravo e mi premio. Quando non riesco, allo stesso modo riconosco che è una mia responsabilità. Non do mai la colpa all’esterno. Se manco un risultato o se un progetto non va come vorrei, non me la prendo con gli altri, con l’ambiente, con le regole del gioco, con le leggi o le tasse. Avrei semplicemente dovuto fare qualcosa di diverso e più efficace. Quindi non considero l’idea della sconfitta: o vinco, realizzando il mio obiettivo, oppure imparo.
INVESTO MOLTO SUI MIEI VALORI
La maggior parte del tempo e delle energie sono dedicate a ciò che per me è più importante. Da alcuni anni niente conta di più della mia famiglia. Sono padre di una bambina e lei è quanto di più prezioso per me: pretendo da me stesso di darle il mio meglio. Ciò significa anche ordinare con regole rigide le priorità. Recentemente, ad esempio, sono stato contattato per tenere un corso di formazione a Dubai: si trattava in sostanza di lavorare un giorno e mezzo restando però sul posto quattro giorni. Il resto del tempo? Vacanza. Viaggio, vitto e alloggio pagati più un compenso di alcune migliaia di euro. Non ti sembra fantastico?
Anche a me, eppure ho rifiutato. Ho scelto di stare con la mia famiglia e questa decisione mi rende orgoglioso e felice, perché per me è più importante di tutto il resto.
FACCIO CIO’ CHE MI PIACE
Da dieci anni lavoro per me. Ho trovato modi diversi ed efficaci per trarre un profitto economico da ciò che farei per il solo piacere di farlo. Amo le mie attività quotidiane ogni giorno e come puoi immaginare essere pagati per fare ciò che piace è un grande privilegio. Ma non è sempre stato così: questa condizione l’ho conquistata, con scelte agli occhi dei più anche coraggiose (come lasciare nel 2006 – contro il parere di quasi tutti – un lavoro sicuro, ben retribuito e per il quale avevo studiato anni perché, semplicemente, non mi divertivo a svolgerlo), che però hanno pagato. Oggi, non riesco a pensare a un’attività per me più gratificante dell’aiutare le persone e i gruppi a migliorarsi e a raggiungere i propri obiettivi.
NON AMBISCO A CAMBIARE IL MONDO
Le ingiustizie esistono e il mondo non è un posto perfetto. Ci sono molti aspetti su cui l’umanità deve migliorare, ma non c’è un uomo solo che possa farlo accadere. E se anche ci fosse, non sarei io. Ho maturato questa consapevolezza anni fa e le sono stato sempre fedele perché ho visto troppe persone complicarsi e in certi casi rovinarsi la vita per combattere contro sistemi quasi del tutto non modificabili. Non è nei miei obiettivi far sì che cessino le guerre o che ci sia una distribuzione più equa della ricchezza globale, né sradicare la corruzione dalla politica o ridurre la pressione fiscale. E’ da egoisti? No, se scegliere l’inverso di questo comportamento toglie piacere alla vita e crea problemi che comunque non puoi risolvere.
La cosa migliore che puoi fare per contribuire a migliore il mondo è cominciare dal cambiare te stesso, per esprimerti al tuo meglio e per vivere le migliori esperienze. Poi, aiutare gli altri a fare lo stesso.
FREQUENTO CHI MI FA STARE BENE
I rapporti personali sono molto importanti e li curo con l’intento di migliorarli giorno dopo giorno. Mai come in questo ambito vale il concetto del pochi ma buoni. Voglio lavorare, uscire nei weekend, ospitare a casa o andare in vacanza solo con persone che condividono i miei valori, mi stimano e mi trasmettono fiducia. E con le quali sto bene e mi diverto. Naturalmente questo ha un prezzo: quello che ti costa tagliare i ponti con tutti coloro che non ti danno lo stesso effetto.
PENSO MENO, MA MEGLIO. E AGISCO
Ho sempre avuto una mente molto attiva e un dialogo interno piuttosto corposo. Da tempo ho deciso di spegnere la voce interiore che prima aveva troppo spazio nelle mie giornate: abbassato il suo volume, penso meno e ascolto di più. E quando penso faccio in modo che i miei pensieri siano di qualità e amplifichino dentro di me buone sensazioni. Non mi soffermo quasi mai sui ricordi, neanche quelli migliori: lo farò quando sarò vecchio e avrò meno energie per muovermi. E sì, mi muovo: faccio tanto, agisco ogni giorno in modo costante e massiccio. Vuoi sapere se corro tutto il giorno? Molto spesso 🙂 Ma mi piace e soprattutto è ciò che dà risultato.
NON MI PREOCCUPO E NON HO PAURA
Lavoro da anni sulla preparazione mentale e naturalmente sperimento anche su me stesso. Nella mia testa non ci sono mai preoccupazioni. Io non ho paura. Non ho paura di perdere ciò che ho, non ho paura di non riuscire più a guadagnare denaro, non ho paura di ammalarmi, non ho paura di uscire sconfitto da una sfida. Non riesco a preoccuparmi riguardo il futuro, verso il quale nutro una fiducia sconfinata. Ciò si poggia sulla mia granitica convinzione di avere i mezzi per affrontare con successo qualsiasi situazione la vita mi possa porre davanti da oggi in poi. Trova il modo di fare tua questa convinzione e vivere non ti sembrerà improvvisamente una montagna da scalare, ma un sogno ad occhi aperti da gustarti giorno dopo giorno.
NON MI LAMENTO (PIU’)
Se pensi che un mental coach non possa lamentarsi, probabilmente sbagli. Se non ci credi, chiedi a mia moglie 🙂
Da qualche tempo sto molto più attento a come parlo e soprattutto a che cosa dico: ho scelto di non lamentarmi più o quantomeno di limitare al massimo le occasioni per farlo. Ti assicuro che questo semplice cambio di atteggiamento, che è solo una decisione da prendere e niente di più, migliora radicalmente non solo le tue giornate, ma anche quelle di chi condivide con te la maggior parte del tempo.
AIUTO GLI ALTRI A STARE BENE
Esiste una legge di reciprocità a cui siamo tutti sottoposti, volenti o meno. Ne avrai sentito parlare come il tutto torna indietro. E’ esattamente così: le emozioni che generi nelle altre persone, prima o poi, tornano a te e amplificate. Se volutamente fai del male a qualcuno, puoi scommetterci che prima o poi qualcuno farà del male a te. La vivrai come un’ingiustizia senza renderti conto che sei stato tu a dare il via al processo. Lo stesso, però, accade in positivo: fai stare bene le persone e riceverai gratificazioni, regali, denaro, opportunità e gentilezza in misura sempre maggiore.
MI RICORDO DI ESSERE STATO BAMBINO
Aiutato dall’ancora nuovo ruolo di padre, osservo di più i bambini. Non solo mia figlia mentre gioca con me, ma anche il loro modo di relazionarsi e di dare significati agli eventi quando sono impegnati a giocare, a confrontarsi e a crescere. La loro capacità di cambiare stato d’animo in un attimo è stupefacente, la perseveranza con cui si rialzano dopo essere caduti mentre imparano a camminare è una lezione preziosissima, la totale assenza di giudizio sugli eventi che li accompagna nei primi anni di vita è un tesoro immenso da esplorare.
Voglio ricordarmi di essere stato bambino anche io per il resto della mia vita.
RISPETTO LE MIE IDEE
Non cerco l’approvazione degli altri: se sono convinto di un concetto o di una mia decisione, mi comporto di conseguenza e lo rispetto. Le altre persone hanno il diritto di dire la loro e, se a loro parere sbaglio, di farmelo notare. Ma io ho sempre l’ultima parola e non sono obbligato a cambiare idea. Anzi, le decisioni che mi hanno dato i risultati migliori nella vita le ho prese col vento contrario e scontentando i più. Ciò non significa essere ottuso, anzi mi piace essere flessibile e cambio idea molto spesso, ma mai solo per accontentare qualcuno o per rispettare qualcosa che la società considera la norma. Fai di testa tua, fidati di te.
ASSOCIO A ME STESSO UN VALORE MOLTO ALTO
Professionalmente, non mi svendo. Do a me stesso e al mio tempo un valore molto alto, pertanto quando lavoro mi aspetto di essere ricompensato adeguatamente. Soprattutto perché so di portare valore nelle persone che incontro. Non per forza la ricompensa è in denaro: a volte è più ciò che ti dà quanto impari nel fare il tuo di quanto qualcuno possa pagarti. Su questo tema non ci sono compromessi per me, perché accettarli significherebbe sminuire la mia persona. E non lo faccio mai.
PRENDO RISCHI
Restare nel comfort, essere abitudinari e conservativi è il modo migliore per continuare ad avere i risultati che hai già. Ma se ti interessa cambiare, crescere e migliorarti, devi essere risposto a saltare fuori da ciò che ti fa sentire sicuro. Prenditi i tuoi rischi: puoi perdere, ma se vuoi vincere è necessario. Oltre al fatto che una delle emozioni che più mi limitano è la noia, quindi faccio di tutto per evitarla, mi piace cambiare le carte in tavola, sperimentare e correre qualche rischio. Non aspetto di essere pronto per mettermi in gioco, lo faccio e basta. Anche perché pronto non lo sarai mai, finché non lo fai.
Agisci così e scoprirai che la maggior parte delle tue paure è semplicemente ipotetica e immaginata: le cose non vanno mai così tanto male, anzi, l’iniziativa e l’intraprendenza spesso sono premiate.
SONO GRATO
Sono consapevole che quando mi sono seduto al tavolo della vita, quasi 36 anni fa, ho avuto in mano buone carte. La mia responsabilità era giocarmele bene, e penso di averlo fatto, ma molto di buono c’è stato fin dall’inizio. Mi ricordo di essere grato per questo ogni giorno e onoro questa fortuna facendo del mio meglio per sviluppare i miei talenti. Mi impegno per dare indietro alla vita almeno un po’ di quanto mi ha donato.
Inoltre, so che esistono fattori importanti che non posso controllare, ma solo influenzare con i miei comportamenti. Uno di questi è la salute. Sono in salute da sempre e non lo do per scontato, così come sono grato del fatto che lo siano i miei cari e i miei amici. E’ importante ricordarsi l’importanza di qualcosa che si rischia di dare per certo, ma che così non è.
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Ho scritto questo articolo come frutto di una riflessione su me stesso e la mia vita e inizialmente sarebbe dovuto restare privato tra i miei appunti. Ma poi ho pensato che sarebbe potuto esserti utile e ho scelto di pubblicarlo più o meno come l’ho pensato la prima volta. Mi auguro che sia così.
Ciò che hai letto ha funzionato e continua a funzionare per me. Spero che uno o più dei punti che ti ho raccontato ti possano essere utili e che tu voglia sperimentare e metterli in pratica per comprendere come cambia la tua vita quando lo fai. Io e te probabilmente siamo diversi, quindi non copiarmi: trova il tuo modo per conquistare, mantenere e accrescere la tua felicità. Puoi usare questo articolo come punto di partenza per trarre qualche buona idea.
Goditi la vita e stai meglio che puoi!

Sono specializzato in coaching e lo rendo facile: aiuto le persone a raggiungere e migliorare i risultati sportivi, lavorativi e personali. Curo e gestisco da oltre 15 anni diversi siti web dedicati al coaching e sono autore per Sperling & Kupfer.
Ho all’attivo più di 350 collaborazioni con sportivi, professionisti, aziende.
Sono specializzato in tecniche di allenamento mentale e appassionato di comunicazione efficace.
2 Responses
grazie sto lavorando su me stesso e cercavo dei concetti che risuonassero con quello che provavo e che riuscissero a spiegare dei legami tra pensieri mentali, emozioni e limiti-paure. Ho rafforzato la mia visione ed ho raddrizzato la rotta. Ti ringrazio
Grazie a te Davide e complimenti per la tua volontà di crescere e migliorarti! In bocca al lupo per un grande percorso.