Siamo tutti chiamati periodicamente a prendere decisioni ma non sempre abbiamo a disposizione un’opzione che è nettamente migliore delle altre. Se così fosse, decidere sarebbe un processo semplice che richiederebbe soltanto una dose sufficiente di razionalità.
Invece, alcune scelte prevedono più incertezza sugli esiti che genereranno e – nel tentativo di gestirla – finiamo con il rimandare, con la scusa che siamo in attesa del momento giusto.
Non potendo rimandare in eterno (posticipare una decisione è comunque una… decisione: scegli di non decidere) molte persone si muovono solo quando, banalmente, non ce la fanno più. Questo meccanismo ha un nome: si chiama threshold pattern. Si verifica quando gli eventi hanno consumato tutta la tua pazienza, la tua resistenza e tu sei arrivato a quel punto dove non hai più margine, non riesci più a tergiversare. A quel punto, decidi.
Chiaramente si tratta di una forte leva sul dolore e non è piacevole prendere decisioni seguendo uno schema di questo genere, tramite un modo di comportarsi reattivo dove le azioni dipendono da fattori esterni che non controlli tu.
Il punto chiave, sul quale lavoro spesso nella mia attività di coaching, è che la domanda riguardo a quale sia il momento giusto è mal posta. Infatti, il momento giusto è… mai.
Non esiste un tempo certamente corretto per assumere una decisione di largo impatto sul tuo futuro. Ostinarsi a cercarlo altro non è che un sintomo della rimandite, che è quella malattia che ti impedisce di dare un corso voluto e da te determinato agli eventi della tua vita e ti rende soggetto alla somma degli eventi esterni che non controlli.
Quando rimandi, perdi opportunità e rischi alla lunga di rendere casuali i tuoi risultati. Questo è contrario di quello che vogliamo fare nel coaching, attività nella quale la finalità principale è far sì che i risultati siano il più possibile in linea con le aspettative e soprattutto prevedibili.
La verità è che a volte dobbiamo prendere decisioni superando l’incertezza e la paura e allenando il coraggio. Il tema è importante e riguarda da vicino un buon allenamento mentale, ecco perché gli ho dedicato un episodio su Coaching Podcast.
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Sono specializzato in coaching e lo rendo facile: aiuto le persone a raggiungere e migliorare i risultati sportivi, lavorativi e personali. Curo e gestisco da oltre 15 anni diversi siti web dedicati al coaching e sono autore per Sperling & Kupfer.
Ho all’attivo più di 350 collaborazioni con sportivi, professionisti, aziende.
Sono specializzato in tecniche di allenamento mentale e appassionato di comunicazione efficace.