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L’elastico tra la mente e la realtà

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Alcuni giorni fa ho pubblicato due messaggi sul mio profilo Twitter che rappresentavano il frutto di alcune riflessioni. Quando ho in testa un concetto non sempre sono soddisfatto del modo in cui ci penso, e allora mi prendo un po’ di tempo per lasciarlo sedimentare, me ne dimentico volutamente e quando ritorna da solo ha assunto una forma nuova, che mi piace. Ciò che intendevo dire allora è quindi ben espresso in questi due tweet:

 

Questa riflessione è nata da una vicenda personale, un progetto che ho a cuore da tempo e a cui ho dedicato energie e attenzione, muovendomi secondo ciò che mi pare più adatto a portarmi ciò che desidero con estrema cura, come faresti con qualcosa che per te è particolarmente prezioso. Per un attimo mi sono trovato lontano dall’obiettivo dopo avere avuto la netta sensazione (e i segnali oggettivi) di esserci già arrivato. Questo mi ha provocato un senso di fastidio e sebbene caratterialmente non sia portato ad abbattermi, devo ammettere che per un po’ mi sono sentito svuotato e ho faticato a trovare la voglia di riprovarci.

Ho scritto, appunto… per un po‘! Perché mentre ci pensavo qualcosa dentro di me ha iniziato a farsi sentire, un’idea diversa rispetto a prima che portava in sé qualcosa di davvero importante. E’ stato come essere in possesso di una telecamera e, osservando me stesso da fuori, avere la capacità di allargare l’inquadratura e notare molto di più di ciò sul quale ero focalizzato.

Immagina di cominciare ad allenarti nuotando, senza averlo mai fatto prima. Sai nuotare, ma non ti alleni, finché un giorno cambi idea e cominci. La prima volta in piscina sei contento se riesci a portare a termine dieci vasche. Entri in acqua con quell’obiettivo, spendi ciò che va speso in termini di fatica e ce la fai. Ci prendi gusto e continui, giorno dopo giorno, finché ti senti pronto per un obiettivo ambizioso: nuotare cento vasche consecutivamente – per ipotesi – ed entro un tempo stabilito. Il giorno della gara con te stesso, hai la consapevolezza di esserti allenato, ma anche il timore di non averlo fatto a sufficienza. Tuttavia gareggi, fai del tuo meglio e quando il tempo scade… hai nuotato ottanta vasche sulle cento che avevi previsto.

Che cosa provi in quel momento? Di sicuro non sei contento, non puoi esserlo, hai lavorato tanto per un obiettivo che hai oggettivamente mancato!  Quindi ti senti il diritto di definirti deluso, triste, arrabbiato, sconfitto.

Ma adesso… pensa a ciò che facevi prima. Pensa al giorno in cui hai cominciato, quando nuotare dieci vasche ti portava via ogni energia. Oggi ne hai nuotate ottanta, hai avuto un miglioramento incredibile, straordinario! E mentre pensi ai fatti in questo modo nuovo… non ti senti forse orgoglioso, fiero di te, vincente e soddisfatto? Ti rendi conto del progresso e sai che è tutto merito tuo e che sei stato grande.

Prima o poi nuoterai anche le venti vasche che mancano, sarà solo questione di continuare. Ma ora puoi gioire per un risultato che sembrava essere una delusione…

Spero di essere riuscito, con questo esempio, a farti capire il concetto. Un buon coach deve porre a se stesso le medesime domande costruttive che suggerisce ai propri clienti. Ci credo profondamente e quindi ti chiedo subito: che cosa genera la differenza?

Credo che la risposta sia davvero preziosa e questa è la ragione per cui voglio condividerla, sperando che possa ispirare anche te. La risposta è legata all’allineamento che c’è tra le esperienze che vorresti vivere e ciò che effettivamente vivi. Se quest’allineamento è totale, avrai la sensazione di vivere una vita splendida. Se l’allineamento è parziale, sentirai che ti manca qualcosa, che ci sono situazioni da mettere a posto. Se non c’è alcun allineamento, infine, proverai frustrazione e delusione.

Ora che lo scrivo e che ci ripenso ancora… devo ammettere che mi appare anche un po’ banale come concetto. Eppure l’averlo qui davanti, nero su bianco, preciso e pulito… mi dà un profondo senso di consapevolezza e mi appare davvero come un grande strumento per pensare e migliorare.

Che cosa possiamo fare per creare l’allineamento di cui parlo? Mi vengono in mente due modi:

  • agire in modo coordinato per muovere la realtà verso i nostri obiettivi, oppure
  • plasmare i nostri obiettivi affinché tendano ad assomigliare alla realtà attuale.

Credo che quotidianamente ciascuno di noi segua entrambi i processi: studiamo, lavoriamo, ci diamo da fare perché vogliamo ottenere un certo cambiamento mentre contemporaneamente cerchiamo di non volare troppo in alto con la fantasia per non generare differenze tra sogni e realtà troppo evidenti (e là fuori c’è un sacco di gente pronta ad invitarti a tenere i piedi per terra, non è vero?)

Ora, ti potrei dare queste risposte se fossimo due sconosciuti che si incontrano per strada e decidono di fare due chiacchiere insieme. Ma se stai leggendo questa pagina, allora probabilmente saprai qualcosa di me. Sai che la mia passione è aiutare le persone a raggiungere ciò che desiderano in modo congruente con i propri valori e divertendosi mentre lo fanno. Sai che mi impegno per insegnare come usare al meglio le proprie risorse. Sai che mi occupo di allenamento mentale. Sai che la mia professione si chiama mental coaching.

E allora non potrei mai dirti che devi limitare la tua immaginazione ed evitare di sognare obiettivi troppo distanti dalla situazione attuale. Sai invece che cosa voglio proporti?

SOGNA IN GRANDE.

Se il tuo obiettivo è stato “laggiù” fino a oggi, spostalo avanti di dieci volte, decuplica l’ambizione, decuplica ciò che chiedi alla vita, decuplica i tuoi sforzi per andarti a prendere ciò che credi di meritare.

Vai a cercare volutamente quella frustrazione che provi quando non hai ancora ottenuto ciò che vuoi, non perché sei stato fermo sul divano a guardare televisione, ma solo perché il tuo obiettivo è ambizioso, grandioso, estremamente impegnativo!

Se sai di poter correre dieci chilometri senza crollare, poniti l’obiettivo di correrne cento. Se sai di poter dedicare un’ora a settimana al tuo benessere, da domani trova il modo di dedicarne dieci. Se hai letto tre libri l’anno scorso, leggine trenta quest’anno. Se sai di valere qualcosa, da oggi credi di valere dieci volte quel qualcosa e comportati di conseguenza.

Credo che esista una sorta di elastico tra la nostra mente e la nostra realtà. Ciò che è mantenuto in mente con la nostra volontà – un progetto, un obiettivo, un’idea – è anche una destinazione per gli eventi che viviamo. In qualche modo, la vita congiura per portarci proprio lì. E anche quando proprio lì non arriviamo… conviene mantenere questo atteggiamento. Se punti a diventare miliardario e fai di tutto per riuscirci, magari non ce la fai… e in quel caso, diventi milionario 🙂

Ti ripeto il mio suggerimento: invita e accogli a braccia aperte la dolce sofferenza che provi quando non hai ancora ciò che vuoi. Se la senti, la percepisci, significa che le cose stanno cambiando e che tu sei ancora in gioco.

E finché tu sei in gioco, tutto può succedere.






 

7 Responses

  1. blueangel ha detto:

    Grazie Francesco, arrivi sempre al momento Giusto 🙂

  2. Mi fa piacere! Grazie a te…

  3. cristiana ha detto:

    Come al solito molto efficace e chiaro! Grazie!

  4. Incredibile Francesco! questo articolo ha davvero cambiato il modo in cui vedo le cose! 🙂 Ottimo 10+!

  5. Bene, ne sono molto orgoglioso! A presto…

  6. sonia ha detto:

    Fra! Bellissimo, mi hai fatto tornare la voglia di sognare in grande che ultimamente stava sparendo!

  7. Sono ben contento, Sonia, di questo “effetto collaterale” del mio articolo su di te! 🙂 Ricordati che sognare in grande è importante, tanto quanto sapersi relazionare in modo sano con la realtà. Ma se non ci provi, come fai a sapere dove sono i tuoi limiti?
    A presto!

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