Nel mondo della formazione si sente molto spesso riferirsi al pensiero positivo ed esso è visto da molti come la soluzione definitiva a una moltitudine di problemi.
Quando una definizione è vaga, come in questo caso, è normale che le vengano associate molte proprietà, le quali però non sempre dovrebbero appartenerle. L’obiettivo di questo articolo è chiarire il concetto del pensare positivo e capire in che misura questa pratica è utile per raggiungere i nostri obiettivi nella vita, nel lavoro e nello sport. Inoltre, spiegare che cosa pensa il coaching del pensiero positivo e come esso viene integrato durante i percorsi di consulenza.
Per cominciare, usiamo la definizione riportata da Wikipedia, che mi sento di sottoscrivere:
Con il termine pensiero positivo si designa una scuola di pensiero che sostiene il vantaggio di allineare la mente a uno stato di positività, superando gli schemi di pensiero negativi sussistenti e creandone di nuovi, più ottimisti e sani, al fine di affrontare con fiducia la propria esperienza di vita e raggiungere il benessere psicofisico.
In sostanza, quindi, pensare positivo significa essere ottimisti e fiduciosi, cioè aspettarsi un esito favorevole del corso degli eventi e considerare solo il lato migliore della realtà che viviamo (se ti piace questa definizione, puoi approfondire il concetto anche tramite i libri di Louise Hay).
Chi coltiva il pensiero positivo nota solo ciò che gli piace della realtà attorno a sé e si aspetta che nel futuro le cose vadano bene.
Personalmente, lo ritengo un buon modo di affrontare le situazioni, sicuramente in grado di generare emozioni piacevoli in chi sposa questa idea, nonché una buona strategia per sviluppare una personalità gradevole, che porti le persone che incontriamo a trovarci di buona compagnia (e quindi tendenzialmente a rafforzare i rapporti) e che può aprire un ventaglio di opportunità notevole. La teoria del pensiero positivo, associata a emozioni congruenti, è anche alla base della famosa legge di attrazione, che ha avuto grande diffusione in questi anni ed è risultata la chiave di volta per moltissime persone.
Quando lavoro in coaching in ambito life o sport, spiego il concetto proprio in questi termini e creo le condizioni affinché la persona che sto affiancando comprenda l’importanza di aspettarsi il meglio dal futuro. Lo faccio, però, solo se si accetta di aggiungere un passo di fondamentale importanza: ciò che accade nel nostro futuro non ha niente a che vedere con la casualità, né la persona vincente spera o si augura che ciò avvenga.
Il concetto che per me è di vitale importanza è il seguente: ha senso aspettarsi un futuro positivo solo se si agisce ora per meritarsi che ciò accada.
In sostanza, è fondamentale che si capisca e riconosca che il lavoro paga, l’impegno viene premiato, il futuro è una conseguenza di ciò che semini oggi, almeno in massima parte.
Sul piano personale, credo che la vita possieda intrinsecamente un certo grado di imponderabilità (cioè ci sono eventi che non puoi controllare in nessun modo, ma che molto probabilmente puoi influenzare con determinati atteggiamenti), i quali tuttavia non sono in grado di modificare a lungo termine i risultati che una persona ottiene, perché non sono più forti del lavoro mirato, della costanza, della passione e dell’impegno che l’essere umano è in grado di investire quando ha un traguardo da raggiungere.
Se questo non avviene, infine, è solo perché quel traguardo non è stato definito e stabilito correttamente ed era già in partenza troppo al di fuori del nostro controllo.
Ciò non significa che la vita avrà sicuramente un andamento lineare e logico, anzi è presumibile che gli eventi che non controlli (a prescindere dal pensare positivo o meno) possano procurarle qualche scossone e farti deviare dalla rotta che avevi scelto, ma successivamente avrai l’occasione e l’opportunità di orientare il timone secondo la direzione che vuoi.
Questo è il motivo per cui sostengo che pensare positivo non possa essere la garanzia del raggiungimento di qualsivoglia risultato, così come avere a disposizione ingredienti di qualità non garantisce la riuscita di una ricetta.
Tuttavia, se gli ingredienti che stai utilizzando sono di qualità pessima, di certo non potrai proporre una cucina dal gusto eccezionale. E’ un altro modo per dire che essere positivi, comunque, conviene ed è funzionale al raggiungimento dei risultati che ci si aspetta di ottenere.
Concludendo la riflessione, quindi, dal punto del vista del coaching è corretto affermare quanto segue.
Assumere e coltivare aspettative positive verso il futuro, aspettarsi il meglio e anticipare mentalmente il successo è un passo importante e ineliminabile quando si vuole raggiungere un traguardo, a patto che:
- si agisca sul piano concreto per creare le condizioni giuste per avere successo
- ci si prepari agli imprevisti, in modo che non siano più tali
- si studi una possibile soluzione per ogni imprevisto che verosimilmente potrebbe accadere, soluzione che permetta di annullarne gli effetti
- si accetti emotivamente ciò che non si può in alcun modo cambiare o influenzare (con accettare intendo svincolare il proprio stato emotivo da questi eventi)
- ci si ricordi di essere flessibili così da adattarsi alle condizioni quando cambiano
- si abbia la capacità e la volontà di riprendere la rotta quando un fatto esterno la disturba, e in tempi brevi
- si mantenga comunque un sano contatto con la realtà, cosa che tra l’altro permette di valutare correttamente i propri progressi
In tutte le occasioni che ho avuto di lavorare come coach, non ricordo un solo risultato positivo che sia stato generato con la completa mancanza di uno di questi punti. Ho voluto quindi riassumerli perché, anche se frutto di uno studio empirico comunque limitato nel tempo e nei numeri, mi sembra notevole che essi siano stati sempre seguiti da tutte le persone che ho conosciuto o con cui ho lavorato e che hanno raggiunto i traguardi voluti.
Se sei un pensatore positivo non è detto che realizzerai ciò che sogni. Avrai più possibilità di chi invece è spesso negativo e si concentra su ciò che non funziona, ma non la certezza di arrivare dove vuoi. Ma se aggiungi gli altri elementi e noterai concreti miglioramenti nei tuoi risultati.
Fammi sapere che cosa ne pensi nei commenti e, se vuoi approfondire il mio metodo di lavoro e richiedere la mia consulenza, contattami tramite questa pagina.
Sono specializzato in coaching e lo rendo facile: aiuto le persone a raggiungere e migliorare i risultati sportivi, lavorativi e personali. Curo e gestisco da oltre 15 anni diversi siti web dedicati al coaching e sono autore per Sperling & Kupfer.
Ho all’attivo più di 350 collaborazioni con sportivi, professionisti, aziende.
Sono specializzato in tecniche di allenamento mentale e appassionato di comunicazione efficace.