Alcuni giorni fa ho letto un articolo che metteva in discussione le usuali tecniche di riscaldamento fisico che gli atleti utilizzando per prepararsi al meglio alle gare.
Tutti conoscono l’importanza del riscaldamento: dal ciclista amatore al maratoneta professionista, dal giovane calciatore al tennista, dal pesista al ginnasta… ogni atleta si “scalda” prima di cominciare a giocare, a correre, a pedalare, a danzare, a combattere. Nessuno si sognerebbe di svolgere attività fisica senza prima avere concesso ai propri muscoli un po’ di warm up.
L’obiettivo? Duplice: evitare infortuni e preparare il corpo alla massima resa. Durante il riscaldamento, infatti, il corpo dell’atleta subisce una serie di trasformazioni chimiche e fisiche necessarie per affrontare al meglio lo sforzo successivo. Sebbene la maggior parte degli atleti non ne sia consapevole, o lo sia solo in parte, anche la mente si riscalda prima di un avvenimento importante come una competizione. Il termine riscaldamento in questo caso è utilizzato in modo improprio, ma rende bene l’idea e infatti ho deciso di mantenerlo nelle mie sessioni di coaching.
Quando ti prepari alla gara, dentro di te generi pensieri, emozioni, immagini mentali, sensazioni che possono aiutarti a dare il massimo oppure impedirti di riuscirci: tutto ciò che avviene dopo, quando sei impegnato nella gara vera e propria, ha un’efficienza che è direttamente proporzionale alla qualità del tuo riscaldamento mentale.
Un mental coach ha la responsabilità di spiegare agli atleti il modo migliore e più efficace per affrontare al meglio questa fondamentale fase preparatoria. Il protocollo va studiato insieme all’atleta: ciascuno è diverso e ha esigenze differenti che dipendono da più fattori, come la disciplina praticata, il livello e l’importanza della competizione, la strategia da tenere in gara e molto altro. Non esiste una ricetta unica e valida per tutti, ma in questo articolo voglio fornirti una base che utilizzo durante il mio lavoro e che poi viene modificata a seconda delle indicazioni di chi ne usufruisce.
L’idea è di sfruttare i momenti immediatamente precedenti all’inizio della performance sportiva per creare dentro di te uno stato d’animo adatto a tirare fuori il meglio e in grado di fornirti l’accesso a tutte le risorse che ti occorrono in gara, evitando di limitarsi a causa dell’ansia, della paura, dello stress o della pressione da sopportare. Tali limiti, infatti, non esistono in senso assoluto, ma sono sempre conseguenza di quello che l’atleta fa accadere nella sua testa prima di cominciare.
Una strategia basilare di riscaldamento mentale – direttamente derivata dalla Programmazione Neuro Linguistica – può essere strutturata seguendo questi passi:
- Trova un momento di isolamento prima della gara: se possibile in senso fisico, altrimenti chiedi di non essere disturbato per qualche minuto e chiudi gli occhi.
- Cerca nei tuoi ricordi tre momenti in cui hai avuto grande successo nella tua disciplina: può essere il raggiungimento di un obiettivo specifico (la vittoria finale in un torneo, il successo in una gara singola, la finalizzazione di un’importante azione di gioco) oppure un momento in cui sai di essere stato al tuo meglio, al massimo del tuo potenziale.
- Cominciando dal primo ricordo, rivivi mentalmente il film del tuo successo, immergendoti completamente nella scena. Comincia dall’inizio e ripercorri il ricordo visualizzandolo con precisione fino al termine.
- Passa al secondo ricordo, creane una rappresentazione e concentrati sulle sensazioni piacevoli che hai provato. Amplificale al massimo lasciando libero il tuo corpo di sperimentarle come se stesse accadendo proprio ora.
- Adesso goditi il terzo ricordo aggiungendo quanti più dettagli puoi alla visualizzazione e coinvolgendo tutti i sensi. Vedi ciò che vedevi in quel momento, ascolta i suoni, percepisci le sensazioni tattili, pensa al gusto di quel momento, rivivi i brividi di quell’emozione.
- Crea un film in cui i tre ricordi si susseguono uno dopo l’altro senza interruzioni, come se fossero una meravigliosa storia del tuo successo e rivedilo dall’inizio alla fine con gli occhi del protagonista. Aggiungi una musica motivante (puoi farlo fisicamente se l’hai preparata prima) e lasciati trasportare completamente.
- Adesso respira profondamente e tenendo con te questo stato d’animo di successo, forza e orgoglio, immagina il futuro immediato e anticipa mentalmente la gara che stai per affrontare. Vivila dall’inizio alla fine visualizzandola esattamente come vuoi che vada e mentre lo fai resta concentrato sulle sensazioni che provi.
- Respira ancora profondamente, apri gli occhi, va’ là fuori e vinci! 🙂
Ecco un buon esempio di uso intelligente dell’immaginazione e delle proprie facoltà prima delle competizioni. Sono sicuro che anche tu conosci l’importanza del riscaldamento fisico e lo pratichi sistematicamente senza più poterne fare a meno, e mi auguro che questo articolo ti sia stato utile per comprendere che è fondamentale riscaldare anche il resto del tuo motore, diciamo tutta la parte che lo gestisce: la tua testa.
Se non sei un atleta, ricorda che un protocollo simile (e adattato caso per caso) può essere la chiave di volta per affrontare alla grandissima anche tutte le altre sfide della tua vita, come un esame, un colloquio, una riunione importante, una discussione in famiglia. I campi di applicazione del mental coaching sono estremamente vasti…
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Sono specializzato in coaching e lo rendo facile: aiuto le persone a raggiungere e migliorare i risultati sportivi, lavorativi e personali. Curo e gestisco da oltre 15 anni diversi siti web dedicati al coaching e sono autore per Sperling & Kupfer.
Ho all’attivo più di 350 collaborazioni con sportivi, professionisti, aziende.
Sono specializzato in tecniche di allenamento mentale e appassionato di comunicazione efficace.