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Tre nuovi spunti per vivere da coach

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Essere coach e vivere da coach non vale solo quando lo fai di professione: significa essere capaci di guidare gli altri verso l’espressione dei loro talenti. Quindi anche un maestro, un allenatore, un insegnante, un genitore sono coach: figure di riferimento in possesso di abilità che – correttamente trasferite a chi si affida loro – portano altre persone verso cambiamenti e miglioramenti.

Dopo avere già scritto di atteggiamento e mindset per essere coach efficaci e dopo avere illustrato alcune strategie per riuscirci al meglio, sono tornato come ospite al corso “Vita da Coach“: tre giorni molto densi dove si parla di mentalità, abilità, competenze e di molto altro che ruota attorno a coaching professionale.

Come sempre onorato e grato dell’opportunità, durante il mio intervento ho illustrato altri contributi che – più specificamente in un periodo di grandi cambiamenti come l’attuale – portano ulteriori benefici non solo a chi lavora come coach, ma anche più direttamente a noi come individui che cercano soluzioni nuove per migliorarsi e realizzare obiettivi e progetti.

Una vita da coach non è frutto di casualità, fortuna o talento: si poggia piuttosto sullo sviluppo di alcune abilità che richiedono un atteggiamento riassunto in questi tre punti principali.

Investi su te stesso

La prima riflessione ha a che fare con il timing attuale: gli eventi ci hanno dimostrato che occorre ancora più intelligenza e oculatezza quando scegliamo dove e come investire le nostre risorse. E questo è indiscutibilmente il momento migliore per puntare su noi stessi a livello di compenze, conoscenze e pratica: è una scelta sicura perché nulla di ciò che studiamo e impariamo ci può essere portato via dai fattori esterni, oggi particolarmente vivaci e imprevedibili. Ascolta questa parte del mio intervento:


Non conformarti (troppo)

È giusto che ci siano spazi di ragionamento condiviso in ogni società, dove tutti la pensiamo nella stessa maniera. Si chiama normalità ed è necessario conoscerne e rispettarne le regole. Ma questo non deve portare a un livellamento generale di ogni pensiero diverso. Conformarsi troppo appiattisce la crescita delle comunità ed elimina ogni eccellenza: teniamo il cervello acceso e continuiamo a difendere le nostre legittime opinioni:


Prendi i tuoi rischi

Stiamo vivendo una spinta eccessiva (e pericolosa) verso una società a rischio zero. A parte che ci si arriva solo attraverso la paura – che sappiamo essere una leva motivazionale che nel tempo si indebolisce ed è efficace solo nell’immediato – pensare di vivere senza rischiare è semplicemente… sbagliato. I rischi servono: è attraverso essi che l’essere umano impara, evolve e migliora. Continua a prenderti quindi qualche rischio ragionato e gioca la partita della tua crescita dove sei più forte:


Vivendo questi tre concetti e applicandoli nel quotidiano diamo una spinta notevole alle nostre capacità di essere riferimenti per gli altri e quindi di guidare con il nostro esempio le persone che a noi fanno riferimento. Sono tempi in cui la leadership è una qualità ancora più apprezzata e necessaria e abbiamo davanti anni importanti dove possiamo concretamente ricostruire qualcosa di grande.

Se preferisci, puoi rivedere la parte finale del mio intervento anche su YouTube.


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