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Trasformare una crisi in opportunità

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In futuro, la lettura di questo articolo avrà senso comprendendo le condizioni nelle quali è stato scritto, per cui è bene riassumerle: siamo in una fase speciale per il mondo intero e alcuni Paesi, tra cui il nostro, hanno imposto significative limitazioni alle libertà personali dei cittadini, compresa quella di spostarsi liberamente nei territori. La necessità di limitare la diffusione di un nuovo virus, sconosciuto all’essere umano fino a qualche mese fa, ha portato a decisioni molto rigide e difficili da accettare per ognuno di noi.

Ci sono (e soprattutto ci saranno) implicazioni significative nel prossimo futuro e forse anche più in là. E’ possibile che ciò a cui siamo abituati cambierà e di certo l’impatto sociale e ancora di più quello economico avranno una lunga e intensa eco.

Questa è una crisi, quindi. Intesa come un cambiamento repentino di stato delle cose a cui siamo abituati, tra l’altro dovuta interamente a fattori esterni che nessuno di noi avrebbe potuto controllare. Il coaching ha il dovere di approcciare i momenti di crisi in senso generativo, di impegnarsi per portare valore e lavorare per ottenerne risultati positivi. Ecco perché voglio scriverti oggi riguardo come trasformare una crisi in opportunità.

Questione di potere personale

Qualsiasi vicenda della vita può essere inquadrata in una di queste tre categorie: è qualcosa che controlli tu e dipende solo da te (ad esempio la tua alimentazione o quanto sport pratichi), è qualcosa che puoi solamente condizionare con le tue azioni ma dall’esito comunque non del tutto prevedibile (le relazioni personali, le tue finanze e così via), è qualcosa che ti coinvolge ma su cui non puoi nulla (il clima atmosferico, la pressione fiscale, i regolamenti per dirne qualcuna).

Solo all’interno della seconda categoria, quella degli eventi che condizioni, esiste una certa variabilità: puoi cioè condizionare un evento in modo significativo oppure di meno, mentre le altre due categorie sono assolute. Se controlli un risultato lo controlli e basta, senza variabili e il risultato è sempre prevedibile. Se non lo controlli per nulla quel nulla è davvero zero e quindi ne sei solo coinvolto: in pratica, lo subisci.

Il tuo potere personale si esercita su tutte le categorie. Più ne hai e più sarai sistematico nell’ottenere risultati in ciò che controlli, nel condizionare gli eventi affinché rispecchino le tue aspettative il più possibile e nel… sopportare serenamente e accettare ciò che ti coinvolge.

Sì, perché quando un evento non reagisce in nessun modo alle tue azioni, cosa puoi fare se non prenderne atto, adattarti e andare avanti? Niente altro ha senso a meno che non ti piaccia sprecare energie che potresti usare meglio: lamentarti, disperarti, dare la colpa, rimuginarci sopra, bloccarti sono tutti comportamenti inutili. Nulla cambierà, quindi razionalmente devi chiederti: perché farlo?

Superata una prima fase (che devi rendere più breve possibile) di ostilità e rifiuto, accetta e vai avanti. Le regole del gioco sono queste e la domanda da porsi è: come posso sviluppare il mio massimo effetto positivo all’interno di questi nuovi confini? Se non te lo sei ancora chiesto in merito alle vicende di questi giorni è tempo di farlo: le domande sono potenti perché muovono la tua attenzione da un punto all’altro e determinano le scelte che stai per fare.

Scegli le giuste domande e sceglierai dove dirigere la tua attenzione

E’ passeggero, proprio come sempre

Nella vita, tutto cambia sempre. La natura non è statica ma è soggetta a processi eterni di continua evoluzione. Ogni situazione si modifica e a noi sembra che non accada solo perché a volte queste modifiche sono lente (pensa alla forma di una montagna, che cambia a sua volta ma tu non lo percepisci). Altre volte ciò che ti sembra stabile si stravolge nel giro di qualche secondo. Il nostro cervello non ama i cambiamenti, perché significano una spesa ulteriore di energie. Ama e ricerca invece le consuetudini, le uguaglianze, la prevedibilità. Quindi da una parte siamo naturalmente portati a consolidare le situazioni, istintivamente, e dall’altra viviamo in un universo che evolve di continuo. Trovare in noi equilibrio tra queste due forze è fondamentale.

Ogni condizione che viviamo è temporanea. E’ importante ricordarselo, soprattutto quando attraversiamo periodi complicati: non dureranno per sempre. Preparati a uscirne fuori e lavora con impegno per farti trovare pronto a cogliere le migliori opportunità quando succederà. Perché succederà di certo.

Tutto cambia sempre. Ricordatelo quando attraversi momenti complicati

Che cos’altro stai dando per scontato?

Hai notato la reazione delle persone quando ci è stato chiesto di limitare le uscite? Qual è stata la più diffusa? Una, oggettivamente stupida, fase di negazione: moltissimi hanno fatto fatica ad adattare le proprie abitudini alle nuove condizioni. Perché ciò che acquistiamo e che ci piace diventa nostro e lo percepiamo come un diritto. Ma non lo è. E’, appunto, una conquista e a volte anche una concessione.

Diamo per scontato la nostra libertà di uscire di casa, di muoverci, di viaggiare. Semplicemente, ci svegliamo al mattino e ci aspettiamo che sia così. E se questa certezza viene a mancare tendiamo a essere irragionevoli, ci arrabbiamo, ci ribelliamo. Accade perché per noi la libertà è importante e non accettiamo che ci venga limitata.

Quindi è il momento di chiederti: che cos’altro stai dando per scontato nella tua esperienza, ora che capisci cosa accade quando perdi qualcosa che prima non notavi neppure? E’ la tua famiglia? La tua famiglia non è scontata. Sono i tuoi amici? Non sono scontati neppure loro. La tua salute? No, neanche questa puoi darla per certa. Quanto ti fa sentire ricco sapere che hai una famiglia, i tuoi amici, il tuo lavoro, la tua salute, il tuo denaro oggi? Pensaci, è il momento giusto di rifletterci.

Sii grato perché in condizioni normali e per la maggior parte del tempo hai già tantissimo che non è detto sia dovuto

La natura è più forte dell’individuo

Pensare di dominare la natura e riuscirci è una sfida fantastica e l’essere umano è stato in grado di vincerla sistematicamente nella sua storia. Ma solo temporaneamente. La natura resta più forte dell’uomo. Dobbiamo tenere a mente che siamo ospiti su questo pianeta e che c’è continua competizione con le altre specie per crescere e prosperare. Il virus che ci ha condizionato in modo così massiccio non fa altro che lottare per sopravvivere, esattamente come ha fatto l’essere umano e come faranno altre specie quando noi non ci saremo più. Non è né cattivomaledetto né niente altro: è semplicemente inserito in un contesto di lotta per restare vivo, riprodursi ed espandersi.

Noi non possiamo dominare la natura a tempo indeterminato e soprattutto non possiamo farlo da soli. Solo attraverso uno sforzo comune e costante, dove ciascuno è responsabile del risultato e ognuno compie la propria parte avremo le nostre chance.

Abbiamo bisogno l’uno dell’altro, il benessere comune passa attraverso il bene di ogni individuo. Ed è necessario portare più rispetto all’ambiente che ci accoglie.

Siamo ospiti in un ambiente competitivo che dobbiamo rispettare di più

Società e regole

Tra i tanti fattori che diamo per acquisiti e scontati c’è un regolare funzionamento della nostra vita sociale. Ci basiamo su certezze e abitudini: uscire di casa e potere andare a fare la spesa, incontrarsi per cena, chiamare un’ambulanza ed essere soccorsi se stiamo male, ricevere uno stipendio, poter contare sulla sicurezza pubblica se qualcuno vuole delinquere e così via. Una società senza questa struttura sarebbe dominata dal caos. Ora, tutto ciò è reso possibile solo se una massa critica di individui si riconosce nelle stesse regole e le rispetta. Se un numero sufficientemente ampio di persone smette di rispettare le regole sociali, allora ciò su cui basiamo le nostre certezze può venire a mancare.

Hai bisogno di cure mediche? Non ti sono garantite. Vieni aggredito mentre cammini per strada? Nessuno arriva a proteggerti. Un cliente non ti paga? Non c’è tutela. Te lo immagini un mondo così? Sarebbe invivibile… ed ecco quindi perché dobbiamo attenerci ad accordi e regolamenti che – anche quando ci sembrano eccessivi, squilibrati o ingiusti – di fatto poi sono indispensabili, perché permettono al mondo in cui viviamo di andare avanti in sicurezza e basandosi su certezze fondamentali.

Le regole sono fondamentali in una società e il loro rispetto consente alla società stessa di esistere.

Incertezza e irrazionalità

Ho trovato interessante il comportamento delle persone messe di fronte a un evento inatteso e destabilizzante. Ci hai fatto caso? Non è servito granché affermare da parte delle istituzioni che avremmo sempre trovato i supermercati riforniti, che le merci avrebbero continuato a circolare regolarmente e che fosse sbagliato svaligiare i negozi di alimentati. Molti lo hanno fatto lo stesso, in un clima di diffidenza e paura. E’ possibile che a questo comportamento abbia contribuito una comunicazione confusionaria e imprecisa, ma ciò non toglie che – in momenti di incertezza – troppe persone reagiscano in modo irrazionale e illogico, generando un danno comune che peggiora la condizione di tutti quanti (anche di chi invece è razionale e bilanciato nelle sue reazioni).

E’ importante, nei momenti di calma, allenarsi a ragionare in modo strutturato e anche accertarsi che si sia in grado di farlo sotto pressione, nei momenti di stress. A ciò sarebbe giusto che pensasse il sistema educativo e dove non ci arriva credo sia responsabilità di ciascuno migliorarsi in questo senso (di nuovo, anche in questo caso il miglioramento del singolo si riflette nel miglioramento di tutti). Ci saranno altre emergenze in futuro? E’ molto probabile… magari per cause diverse, ma accadrà. Sarebbe bello allora, se avremo imparato qualcosa dall’esperienza attraversata, non vedere più auto inutilmente stracolme di viveri e persone agitate all’assalto dei supermercati. Significherebbe che stiamo ragionando meglio.

Affidati alla razionalità e assicurati di poterlo fare nei momenti di maggior pressione: è una grande risorsa

Vince sempre chi si adatta prima

Lo sapevamo già, e gli eventi non ci hanno smentito: chi si adatta per primo alle condizioni esterne che mutano ha un vantaggio competitivo difficile da colmare poi. Molte persone e molti business hanno cominciato a trasformarsi: qualcuno obbligato a farlo per poter sopravvivere, qualcun altro per trarre guadagno dalle cose che cambiano. E’ OK e sai un cosa? Lo hanno fatto subito, senza aspettare, e hanno fatto bene. Chi è rimasto fermo sarà comunque costretto ad adattarsi al nuovo contesto, è solo questione di tempo. Non è verosimile pensare che ciò che facevi prima come individuo o come azienda sarà altrettanto efficace quando le acque si saranno calmate.

Qualcosa andrà perso. E quindi, dovrai modificarti. Se non riesci ad adattarti al nuovo ambiente attorno a te, non c’è modo di continuare a prosperare. Che cosa puoi fare?

Non ho tutte le risposte, ma posso dirti ciò che ho fatto io in questi ultimi giorni:

  • Ho portato online le mie competenze in modo più organizzato di prima, in modo che chiunque voglia lavorare con me lo possa fare senza spostarsi da casa.
  • Ho chiamato i miei principali clienti per ascoltare le loro storie e chiedere loro come si stanno riorganizzando, con l’obiettivo di svegliare chi è rimasto fermo pensando erroneamente che tutto tornerà come prima appena passata la tempesta.
  • Ho ridotto il tempo dedicato alle attività, trascorrendo quello in più con mia figlia. Le sto insegnando a leggere, ne approfittiamo per lunghe passeggiate su due ruote in campagna e trascorriamo le serate guardando vecchi film adatti alla sua età.
  • Ho acquistato cinque libri, appena arrivati, dedicati al business e al marketing che sono due settori da approfondire per me e da studiare ancora meglio. Comincerò a leggerli appena pubblicato questo articolo.
  • Ho inviato alcune riflessioni via email alle mie liste migliori perché credo sia mia responsabilità tenere alte le energie e aiutare le persone a focalizzarsi su ciò che c’è di utile e buono in tutto ciò che sta accadendo.
  • Ho organizzato le prossime giornate perché siano comunque produttive, bloccando sui calendari il tempo che mi serve e dividendolo in base alle priorità.

E tu? Come pensi di cambiare da oggi in poi? Che cosa farai di diverso e in che modo?

Trasformare un momento di crisi in opportunità è possibile. Mi è sembrato utile esprimermi su cosa sto facendo io e su quelli che sono i punti fermi che intendo seguire. Sarà abbastanza? Non si sa, ma c’è qualcosa che invece è certo: stare fermi e aspettare non è mai la risposta.

Le crisi passano comunque. Le opportunità ci sono solo se le vai a cercare… e loro amano farsi trovare.

Fammi sapere, se vuoi, i tuoi ragionamenti a riguardo. Un abbraccio!

(Ho scritto questo articolo in due momenti diversi di una giornata particolare. Quando ho iniziato non sapevo esattamente dove sarei andato a finire, ma mi auguro – se hai avuto il tempo di leggermi fino a qui – che ti sia stato utile e che lo sarà ancora. Spero che qualche lampadina si sia accesa e che quando, tra qualche tempo, ci guarderemo indietro pensando a questa strana primavera del 2020 saremo consapevoli che, proprio da qui, è partito un processo di cambiamento che ci ha resi persone migliori, famiglie migliori, un Paese migliore.)






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